Servizi di Medicina EsteticaTRATTAMENTO ESTETICO: riduzione cellulite


La cellulite


La cellulite più correttamente chiamata liposclerosi interessa circa la metà della popolazione.

Nel 95% dei casi colpisce le donne e nel 5% gli uomini.

Il termine cellulite è un termine improprio in quanto in medicina, il suffisso “ite” sta ad indicare un processo degenerativo del pannicolo adiposo sotto cutaneo e delle strutture anatomiche in esso contenute.

La cellulite indica un’alterazione del tessuto sottocutaneo ricco di cellule adipose. Il tessuto adiposo fa la sua comparsa verso la 28° settimana di gestazione e la sua evoluzione quantitativa, fino alla pubertà, è uguale per i due sessi; successivamente con i diversi tipi di ormoni va a rappresentare il 15% della massa corporea nell’uomo ed il 22% nella donna. Specifichiamo che dopo la pubertà l’adipocita (cellula adiposa che contiene il grasso) può aumentare solo di volume e non di numero.

La cellulite si trova sotto la pelle ed è caratterizzata per l’appunto dall’aumento del volume delle cellule adipose, dove, negli spazi intracellulari si accumulano liquidi (residui dei processi biochimici dell’organismo) in eccesso. L’equilibrio del sistema venoso e linfatico (la linfa è un liquido che raccoglie i materiali di scarto dell’organismo e scorre nei vasi linfatici) è modificato con un rallentamento del flusso sanguigno e una ritenzione di liquidi da parte dei tessuti.

Per cellulite si intende quindi un complesso di alterazioni, sopra descritte, a livello del tessuto connettivo e di quello adiposo. È uno stato infiammatorio chiamato liposclerose ed il termine medico più idoneo è pannicolopatiaedematofibrosclerotica:



La cellulite rimane sempre la stessa con il passare degli anni o cambia?



Inizialmente il processo cellulitico è legato alla microstasi sanguigna e linfatica locale che provoca un alterato ricambio con trasudamento e infarcimento tissutale.

Queste modificazioni evolvono in quattro stadi della malattia:


  1. Stadio congestizio: stasi venosa e linfatica con ipo ossigenazione, alterato drenaggio dei liquidi interstiziali, aumento del volume degli adipociti, iniziale dissociazione delle fibre elastiche connettivali (buccia d’arancia).

  2. Stadio essudativo - infiltrativo: l’epidermide si assottiglia divenendo fragile e disidratata. Aumenta il processo infiammatorio inizia la floccultazione del connettivo, alla palpazione iniziano la dolenzia ed i micronoduli.

  3. Stadio organizzativo - fibroso: interessamento dello strato basale del derma, blocco dell’eliminazione dei carboidrati, blocco del circolo linfatico e capillare macronodulari alla palpazione.

  4. Fibrosi cicatriziale: il tessuto dermo-ipodermico si addensa verso la sclerosi racchiudendo le scorie, elementi nutritivi, stagnanti, acqua, grassi, ecc. Questo porta a gravi ingrossamenti della pelle.

L’evoluzione della malattia porta inoltre a modificazioni simmetriche del profilo, buccia d’arancia o a trapunta, ipotermia cutanea, scarso dermografismo, smagliature e teleangectasia, dolorabilità, senso di freddo, di pesantezza, parestesie locali.


È vero che esistono diversi tipi di cellulite?



La cellulite può presentarsi in 4 forme in base all’aggravarsi del processo degenerativo, per cui troviamo una cellulite:

MOLLE o FLACCIDA: colpisce persone di mezza età che hanno tessuto ipotonico o in soggetti che variano di peso. La cellulite molle è costituita da infiltrati mobili con presenza di noduli sclerotizzati; si localizza all’interno delle cosce e delle braccia;

EDEMATOSA: È caratterizzata dalla presenza di una componente idrica come il ristagno liquido dei glutei e del bacino, che conferiscono ai tessuti un aspetto gonfio e spugnoso.

È molto dolente al tatto e spesso anche spontaneamente. È sempre associata ad una cattiva circolazione venosa e linfatica degli arti inferiori: inizialmente compare solo un senso di pesantezza e di tensione alle gambe ed ai piedi; col passare degli anni si possono aggiungere segni più marcati di insufficienza venosa fino ad avere la presenza di gonfiori tali che la digitopressione lascia un incavo persistente sulla pelle.

Questa forma costituisce lo stadio finale della degenerazione ed è caratterizzata da tessuto spugnoso, cascante in posizione eretta ed oscillante durante la deambulazione. Alla palpazione il tessuto muscolare è praticamente inconsistente. La terapia è estremamente difficile ed inizialmente deludente. Gli esercizi ginnici mirati giocano un ruolo fondamentale. Colpisce prevalentemente la parte bassa delle gambe, i piedi e le caviglie dando origine alle cosiddette “gambe a colonna”.

DURA o COMPATTA: questi tipo di cellulite è la forma più comune e colpisce soprattutto i soggetti in buona forma fisica con una muscolatura tonica poco mobile dove la zona più interessata è spesso dolente e sulla cute compaiono delle smagliature. Si localizza sulle ginocchia, cosce e sui glutei.

È la forma più comune, è dura, tende l’epidermide (strato più superficiale della pelle) al massimo si presenta soda sotto le dita; è aderente ai piani sottostanti e non si modifica in rapporto alla posizione del soggetto. Raramente dolorosa al tatto o spontaneamente, si accompagna quasi sempre a segni di affaticamento venoso o linfatico di ritorno degli arti inferiori. Si notano: facilità all’ematoma ed alle smagliature, espressione quest’ultima di un disagio delle fibre elastiche del derma (secondo strato della pelle);

FIBROSA: è la tipologia in medicina denominata pannicolopatiaedematofibrosclerotica, indica che a livello dell’ipoderma e del derma vi è una situazione di ristagno di liquidi ed è caratterizzata da un’organizzazione fibrosa.


Quali sono le cause della cellulite? Posso prevenirle?


Molte sono le cause che danno origine alla cellulite, spesso dipendente da vari fattori che si sommano fra loro. È causata da un’alterazione del microcircolo. Alcuni fattori non sono causati da noi e quindi non sono eliminabili. Questi li definiamo primari (ad es. il sesso, la razza o la familiarità).

Gli altri fattori che sono collegati all’andamento della nostra vita li definiamo secondari.

Sono collegati a patologie particolari o all’assunzione di farmaci.

Infine esistono fattori aggravanti dovuti al nostro stile di vita che sicuramente potrebbero essere controllati adottando uno stile di vita diverso (ad es. cattiva alimentazione o sedentarietà).


Quali sono i fattori principali che portano alla formazione della cellulite?


Ad esempio l’essere donna bianca è favorevole alla formazione di cellulite, poiché nella donna prevale l’azione degli estrogeni sui recettori specifici.


In che periodo possono comparire i primi segni della cellulite?


Il problema può cominciare con l’adolescenza, periodo in cui vi è una vera e propria tempesta ormonale che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta.


Ci sono altri fattori da conoscere che possono facilitare la formazione di cellulite?


Sì, esistono e sono causati principalmente da due aspetti:

Di norma, la cellulite aumenta dopo la menopausa, in assenza di trattamento ormonale sostitutivo.


Il ciclo mestruale influenza la cellulite, in che modo?


Sì, il ciclo mestruale influenza la cellulite. Un eccesso dell’ormone prolattina giustifica la ritenzione idrica. Prima del ciclo l’organismo aumenta le proprie capacità di elaborazione degli zuccheri che servono a loro volta per aumentare la serotonina.

Sono questi due ormoni che producono variazioni di peso e di volume del pannicolo adiposo intensificando l’aspetto a buccia d’arancia.


Prendo la pillola, questo può prevenire la formazione di cellulite? E contrastarne l’aumento?


La pillola anticoncezionale non è mai stata un’alleata della cellulite. Le cure estrogeniche creando ritenzione idrica tendono ad aggravare la tipologia. Le nuove pillole con meno concentrazione ormonale arrecano minori problemi. Ci sono oggi pillole con ETINILESTRAPIDO e DROSPIRENONE, quest’ultimo è un progestinico che contrasta la ritenzione idrica.

Invece per le donne con cicli mestruali irregolari queste nuove pillole possono portare benefici in quanto creano una situazione di stabilità ormonale.


Sono appena entrata in menopausa, devo aspettarmi un peggioramento della cellulite? Soffro di questo problema già da tempo.


La menopausa provoca ovviamente una modifica e riduzione degli ormoni.

Le ovaie si mettono a riposo causando un abbassamento degli estrogeni.

Quindi non è di per sé la menopausa ad aumentare il problema cellulite, bensì l’aumento di peso.

È vero che la carenza di estrogeni dà meno problemi di ritenzione idrica e di ristagno dei liquidi di circolazione sanguigna, ma fa aumentare notevolmente l’appettito.


La cellulite dà problemi solo a livello estetico o può avere una rilevanza anche per la mia salute? Devo stare attenta?


Ormai dagli Anni 70 la cellulite non è più classificata come un generico inestetismo, ma come un’affezione patologica autonoma.

Ovviamente ha ripercussioni sulla salute come:


  1. stasi delle estreme propaggini del circolo veno-linfatico;

  2. essudazione negli spazi interstiziali del derma e del sottocutaneo;

  3. dissociazione e modifiche strutturali delle fibre di collagene ed elastiche;

  4. diminuzione degli scambi fra circolo emolinfatico e tessuti;

  5. accumulo di scorie del metabolismo negli spazi interstiziali;

  6. ipertrofia delle cellule adipose per accumulo e causa del rallentato metabolismo dei trigliceridi;

  7. edema.


Quali sono i fattori che peggiorano la cellulite?


I fattori che peggiorano la cellulite sono la vita sedentaria, il fumo, l’aumento di peso, la pillola anticoncezionale a base di estrogeni, l’assunzione di alcuni farmaci, fattori ormonali, cause derivanti dalla circolazione sanguigna, scarso riposo notturno, stati di stress che contribuiscono a modificazioni metaboliche.


Una buona dieta ed una perdita di chili importante può migliorare la mia cellulite?


Sì, una buona dieta ricca di antiossidanti e liquidi, così come una perdita di peso non eccessiva e graduale può migliorare la cellulite.


Come posso fare per diminuire la cellulite? Bastano sport ed una buona dieta?


Sinceramente sport e buona alimentazione aiutano il corpo a mantenere una forma fisica ottimale, ma non possono bastare per ridurre o eliminare la cellulite.


Quali sono i punti più critici?


Un vero punto critico non esiste. Questo varia in base alla costituzione della persona ed alla varietà della cellulite. Una persona androgina avrà più concentrazione di massa grassa sull’addome, una di tipo ginoide lo avrà su cosce e trocantere.

Una cellulite “molle” si concentrerà sulla parte frontale del corpo (pancia, fianchi, cosce).

Una cellulite “flaccida”, è ampiamente diffusa su vaste zone ma concentrata nella regione inguinale, nell’addome, nella regione interna del braccio e nell’ascella.

La cellulite “edematosa” è localizzata soprattutto negli arti inferiori.


La cellulite è familiare?


La familiarità è la prima e fondamentale caratteristica della cellulite.


Si può davvero eliminare la cellulite?


Sì, la cellulite si può eliminare con metodi chirurgici, ma la si può invece migliorare tantissimo con altre tecniche di medicina estetica.


Quali sono gli interventi chirurgici per eliminare la cellulite?


L’intervento per eliminare chirurgicamente la cellulite si chiama genericamente liposuzione.

La liposuzione prevede l’esportazione dei pannicoli adiposi in zone delimitate ed abbastanza estese con l’uso dell’anestesia totale per raggiungere gli strati più profondi.

Esiste anche una metodica meno invasiva che utilizza l’anestesia locale, non l’epidurale, per anestetizzare soltanto il grasso da asportare, chiamata cellulo-release o mini-liposuzione, e che tratta aree generalmente più limitate.

È una tecnica dedicata anche alle persone magre che vogliono modellare o scolpire il proprio corpo (liposculutra).


Esistono trattamenti poco invasivi per curare la cellulite?


Esistono moltissimi trattamenti non invasivi per curare la cellulite; non vanno ovviamente ad eliminarla per sempre.

Ottimi risultati si possono ottenere con tecniche medicali e con apparecchiature come la cavitazione, gli ultrasuoni, la radiofrequenza, l’elettrolipolisi, la crioscultura, la laser terapia, l’ozono terapia, la pressoterapia, il linfodrenaggio.


Le creme anticellulite aiutano davvero ad eliminare o migliorare la cellulite?


Le creme anticellulite non hanno assolutamente il potere di eliminare la cellulite. Quello che possono fare è migliorare la texture e la grana della pelle che trovandosi più idratata si mostra apparentemente meno avvallata. Alcune creme contengono principi drenanti come l’ippocastano, il rusco, la caffeina, che possono aiutare la diuresi anche se il principio fitoterapico riesce scarsamente ad essere veicolato dall’epidermide.


Quanto tempo serve per vedere i primi risultati dopo dei trattamenti di medicina estetica?


Per i trattamenti di medicina estetica i risultati diventano visibili dal primo mese dopo continuando, la loro definizione per circa 12 mesi.

I risultati delle tecniche di medicina estetica sono sempre più immediati, dalla 3°- 4° seduta, e se proseguite con costanza ed a intervalli regolari, si vedono subito i primi risultati.


Quanto tempo serve per fare dei trattamenti completi che abbiano risultati evidenti?


I tempi sono sempre soggettivi, in base alla risposta personale al trattamento stesso ed alla gravità della problematica da cui si parte.

È il medico che progetta personalmente il percorso necessario.


È consigliato curare la cellulite prima dell’estate?


La cura della cellulite non ha tempo; sarebbe opportuno non interrompere mai il trattamento scelto.



Dott.ssa Elena Ricci Barbini, medico chirurgo specialista in Urologia e Medicina Estetica

 

Ha conseguito la Laurea c/o Università degli studi di Bari, specializzazione in Urologia c/o Università del Sacro Cuore di Roma, Master in Medicina Estetica c/o Valet Bologna

 

Impegnata da molti anni nella pratica della Medicina Estetica, nel trattamento della riduzione della cellulite, utilizza la Carbossiterapia, unita alla cavitazione medica e NIR ( infrarossi), infiltrazioni di Intralipoterapia ( utilizzo di fosfatidilcolina e acido desossicolico) e linfodrenaggio.

 

Medicina Estetica a Manfredonia (foggia ) — Dr. Elena R. Barbini

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